Autore: Teta Alesia
Il cimitero di Crespi d’Adda è meta ultima della vita dell’abitante del villaggio ma anche tappa finale della visita a questo paese poiché alle spalle dell’imponente monumento termina l’isola bergamasca, luogo su cui si estende il villaggio, e dove i fiumi Adda e Brembo si incontrano.
L’idea di realizzare il cimitero nacque al Crespi dal desiderio di evitare che i cittadini percorressero circa otto chilometri per recarsi al camposanto di Canonica d'Adda. Per la progettazione di questo scenografico cimitero,
Silvio Benigno Crespi indisse un concorso pubblico nel giugno del 1896 per mezzo dell'Accademia di Brera di Milano. La commissione esaminò ventisette progetti e fra questi scelse quello realizzato dall'architetto Gaetano Moretti, professore di Disegno Architettonico diplomato a Brera.
I lavori iniziarono nell’estate del 1905 e si decise di costruire il cimitero in un ambiente agricolo di campagna coltivata, poco lontano dalla confluenza fra i fiumi Adda e Brembo, all’estremità del villaggio.
La pianta del cimitero è rettangolare e l’entrata si trova di fronte al mausoleo della famiglia dei Crespi. L’ingresso è delimitato da una cancellata di ferro in stile liberty, mentre il mausoleo in cemento e ceppo dell’Adda presenta una forma piramidale. L’interno che ospita la cappella di famiglia è illuminato grazie alle finestre che si trovano su ciascun lato della zona inferiore e centrale del sepolcro. Al di sopra delle finestre si trovano una serie di gradoni decorati con festoni funebri, il sovrastante gradino presenta, una per lato, le raffigurazioni delle virtù teologali: tre grandi statue che rappresentano la fede, la speranza e la carità. L’ultimo gradino, che termina a 25 metri d’altezza è caratterizzato dal simbolo della croce cristiana riprodotto su ognuna delle quattro facce del monumento. L’ingresso è connotato dalla presenza di un portale in bronzo su cui compare l’iscrizione in latino trascritta dalla messa pasquale e inneggiante alla vita che sconfigge la morte:
“mors et vita duello conflixere mirando mors mortua est”. L’interno è invece decorato prevalentemente da ornamenti ricchi di marmo e oro. La cripta, costituita da tre gallerie e una sala centrale, contiene oltre 50 posti per sepolture.
Intorno al mausoleo sono ordinatamente disposte le tombe degli abitanti del villaggio. Le lapidi decorate con le croci realizzate in ceppo dell’Adda comprendono sempre nome, data di nascita e morte del defunto e talvolta includono la foto; l’aspetto ricorda così i cimiteri anglosassoni.
La sepoltura semplice era offerta dalla ditta, come quasi tutti i servizi del villaggio, mentre adiacenti alle mura cimiteriali si trovano i monumenti di chi aveva scelto una tomba più distinta costruita a proprie spese. Nella fascia centrale delle tombe si trovano sepolti numerosi bambini, morti per epidemie di febbre spagnola (1919) e di gastroenterite (1928-1932). Inoltre alcune tombe del cimitero conservano epitaffi funebri che costituiscono un’interessante documento storico sugli abitanti di Crespi d’Adda, perché documentano sinteticamente ma con efficace eloquio la vita di alcuni lavoratori crespesi.
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